Rocchetta Nervina è un ridente borgo medievale che si adagia sul
pendio del monte Terca alla confluenza tra il Rio Oggia e il torrente
Barbaira. E’ situato nell’interno della Val Nervia, ove finisce
la strada carrozzabile che giunge da Ventimiglia e, data la sua modesta
altitudine (225 metri s. l. m.) e la vicinanza dalla costa (13 km), presenta
i connotati ideali della località che gode dei migliori benefici
climatici della Riviera, restando contemporaneamente lontana dal rumore,
dal traffico e dalla cementificazione.
L’abitato offre un ambiente dal sapore lontano caratterizzato
da tipici “caruggi” liguri, dalle spesse mura di pietra delle
vecchie case e dal magnifico ponte a schiena d’asino di epoca romana.
Inoltre, un’economia ancora fondata sull’olivicoltura, sulla
floricoltura e sulla viticoltura contribuisce a rendere l’atmosfera
semplice e genuina. Agli amanti del camminare e della tranquillità,
Rocchetta Nervina offre l’opportunità di dimenticare l’automobile,
poiché, oltre ad una visita a piedi nel cuore del suo centro storico
è possibile approfittare di un gran numero di escursioni pedestri
verso i borghi vicini o nei circuiti naturalistici avvalendosi della presenza
sul territorio di rifugi aperti e custoditi. Rocchetta Nervina, infatti,
è il vero crocevia tra l’Alta Via dei Monti Liguri, che giunge
dalla Liguria di Levante in quota, e il sentiero Balcone, che collega
Sanremo con Mentone e Nizza.
Chi viene a Rocchetta Nervina nei mesi estivi, inoltre, non può
perdere l’occasione di un tuffo tonificante nelle acque fresche
e cristalline dei “laghetti” o almeno di una camminata lungo
i torrenti, totalmente immersi in un paesaggio da fiaba.
L’attrezzatura ricettiva è composta da ottimi ristoranti,
sia nell’interno del paese sia nei vicini dintorni, che garantiscono
tutto l’anno le specialità gastronomiche locali: il coniglio
alla rocchettina, lo stufato con capra e fagioli, il cinghiale in umido
e le bugie dolci. La Pro Loco del paese organizza durante tutto l’anno
simpatiche feste paesane eno–gastronomiche concentrate soprattutto
tra luglio e i primi di settembre. Per trascorrere al meglio una vacanza
rilassante di più giorni si può scegliere tra svariate formule
che vanno dal grande albergo dotato di ogni confort alla calda ospitalità
di un agriturismo immerso nel verde.
La storia
Sul monte Abellio, che prende nome da un dio celto-ligure, sono venuti
alla luce reperti che rivelano un'origine addirittura preromana di Rocchetta
Nervina.
Nei pressi della località non mancano comunque significativi reperti
di epoca romana, quando il sito divenne sede di strutture prediali, cioè
di vere e proprie aziende agricole amministrate da servi e coloni: un
segno di importante vita di relazione in epoca imperiale romana, per esempio,
è stato dato dal ritrovamento di un buon numero di monete romane
di varia epoca tra cui si notano i tardi costantiniani ed alcune monete
degli imperatori Gordiano II e III.
Il fondo ligure-romano più significativo dell'area di Rocchetta
Nervina è tuttavia da identificare nella località Oggia
(nell'area che va sino al torrente che vi scorre per congiungersi al rio
Barbaira: vi si è comunque identificata una bellissima coppella
cerimoniale d'influsso celtico diametro di 14 centimetri, profilo
di 7 nelle vicinanze di una cascatella d'acqua talora inghiottita
fenomeno usuale per basi sacrali preromane da un fenomeno
carsico) dove si trova un bosco con campi gerbidi, vigneti e qualche casolare
isolato.
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Dal nome medievale del sito (in un atto del 1356), che alterna le
forme Ogia e Ogiani, si risale infatti con facilità a quello
ligure di persona Obios e, quindi, agli esiti romanizzati Obienus
e Obellius: del resto, in occasione di alcuni lavori di ripascimento
agricolo sul campo, si scoprirono in questa zona vari reperti romani
tra cui i frammenti di un'anfora (questa zona e comunque tutto il
territorio rocchettino, specialmente per gli itinerari che lo mettevano
in contatto con Pigna e Dolceacqua, godettero di una continuata visitazione
umana. |
Peraltro i ruderi di edifici cristiani, come quelli d'una chiesetta d'origine
monastica intitolata a Santa Lucia, rafforzano tale affermazione e l'idea
che, in prossimità di vecchi insediamenti romani, specie in vicinanza
delle strade, siano stati eretti edifici religiosi d'importanza non solo
spirituale ma anche viaria, come luogo di ricovero per i pellegrini che,
lungo queste vie alpestri, si spostavano per la valle del Nervia, magari
discendendo dal Basso Piemonte alla costa peraltro da Rocchetta
un tragitto pur aspro collega con la valle del Roia o, al contrario,
risalendo a nord, con l'Oltregiogo).
In epoca medievale le prime notizie documentabili si trovano invece
entro un manoscritto del 1186, dove il borgo fortificato è
denominato Castrum Barbairae, essendo bagnato dal Rio Barbaira. In
quell'anno un'insurrezione degli abitanti costrinse Enrichetto dei
conti di Ventimiglia , signore anche di questo luogo, a rifugiarsi
nel castello, dal quale venne cacciato però, più tardi,
definitivamente. |
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Dal 1348 al 1378 Imperiale Doria, signore di Dolceacqua vantando diritti
su Rocchetta, ribelle alle sue tante ingiustizie, diede inizio ad un periodo
di rappresaglie, incendi e scorrerie devastatrici che sorpresero senza
difese gli abitanti del borgo, il quale fu poi dato alle fiamme.
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Rocchetta, poi villa del vasto comune di Saorgio, ebbe però
sempre vita travagliata sino a quando non passò sotto il dominio
dei Savoia nel '400, come si vuole evidenziare nello scudo sabaudo
posto sotto il tabernacolo in pietra, ornante la porta laterale della
chiesa parrocchiale di Santo Stefano. |
Successivamente venne concessa quale Comitato ai Doria, ormai vassalli
dei Savoia e in tale stato rimase prima di raggiungere l'autonomia alla
fine del XVIII secolo quando divenne libero comune della Repubblica Ligure,
quindi del regno di Sardegna (dopo il 1815), e ancora del Regno d'Italia
(1861).
Il paese
Superficie : 15.04 kmq
Abitanti: 280
Altitudine: da 162 a 1500 s.l.m.
Rocchetta Nervina, alla confluenza del rio d'Oggia con il torrente
Barbaira dove finisce la strada carrozzabile che giunge da Ventimiglia
lungo la valle del torrente Nervia. |
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Data la sua modesta altitudine, 216m sul livello del mare, e la vicinanza
alla costa, solo 11km, ha i connotati ideali della località che
gode dei migliori benefici climatici della Riviera, restando contemporaneamente
lontana da rumore, traffico, cementificazione.
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L'economia è fondata sull'olivicoltura, sulla floricoltura
e sulla viticoltura, quest'ultima molto sviluppata e diffusa. |
Le ricorrenze
Le ricorrenze che comportano festeggiamenti popolari sono il 26 dicembre
festa patronale di Santo Stefano Protomartire, il 2 settembre,
festa votiva alla Madonna che salvò il paese da un'invasione dei
saraceni.
Le specialità gastronomiche locali sono il coniglio alla
rocchettina e lo stufato con capra e fagioli nonché i ghiotti
canestrelli e le dolci bugie.
L'attrezzatura ricettiva è composta da ottimi ristoranti, mentre
lo sport è fondato sulla pesca della trota, nel torrente Barbaira,
sulla caccia ai tordi, al cinghiale e alla lepre, oltre che sulla
pratica del gioco delle bocce. |
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Di notevole qualità sono poi gli spettacoli teatrali con la Cumpagnia
Ri Figliöi Ruchetin e in particolare il "Corso internazionale
di Musica antica", organizzato in collaborazione con Isolabona.
Luoghi e monumenti
Agli amanti del camminare, della natura e della tranquillità,
Rocchetta offre l'opportunità di dimenticare l'automobile, entrando
nel suo borgo medioevale e percorrendo a piedi i suoi carrugi.
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Ma il paese permette anche di compiere un gran numero di escursioni
verso i borghi vicini, oppure dei circuiti. E sono possibili gite
più impegnative, anche di più giorni, avvalendosi della
presenza, sul territorio, di rifugi aperti e custoditi.
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Vero crocevia fra l'Alta Via dei Monti Liguri, che giunge dalla Liguria
di Levante in quota, e il sentiero Balcone, più basso, che collega
Sanremo con Mentone e Nizza, Rocchetta offre, agli escursionisti, due
possibilità di sosta, entrambe sull'Alta Via: il rifugio Paù
a 1063m, con 36 posti letto, aperto e custodito dal 15 giugno al 15 settembre,
oppure chiavi verso gli altri rifugi, e il rifugio di Testa d'Alpe a 1457m
con 4 posti letto e chiavi presso i rifugi limitrofi sull'Alta Via.
Entrambi i ricoveri sono stati appena inaugurati, nel maggio 1995, e
si trovano in posizione estremamente panoramica. Il monte Abellio 1016m,
e il monte Morgi 819m, delimitano Rocchetta rispettivamente ad ovest e
ad est, e convogliano nelle vallate del Barbaira e dell'Oggia, punteggiate
da cascatelle e innumerevoli ponti, acque limpide e fresche, lungo le
quali è possibile percorrere numerosi e vari itinerari.
La cima di Testa d'Alpe 1578m, posta sullo spartiacque con la valle
del Roia, chiude la vallata occidentale con un paesaggio decisamente
alpino costituito da conifere e praterie. |
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Così, con una passeggiata di poche ore, è possibile portarsi
dall'orizzonte mediterraneo, fatto di cisto, lentisco e leccio, ad ambienti
via via più montani, passando gradualmente dalla roverella al castagno,
al pino silvestre, all'abete bianco.
L'abitato conserva un perfetto impianto difensivo a cortina ed è
collegato alle strade d'accesso per mezzo dei due ponti a schiena d'asino:
mentre del castello comitale rimangono, invece, solo alcune rovine.
Alla confluenza dei torrenti Oggia e Barbaira si trova invece un grande
arco romano: risultano comunque interessanti anche la chiesa parrocchiale,
dedicata a Santo Stefano, l'oratorio della Santissima Annunziata, recante
il motto sabaudo Fert sul cornicione, e le belle chiese campestri.
Come arrivare a Rocchetta Nervina
Rocchetta Nervina, situata sulla strada Provinciale della Val Nervia
a circa 13 Km. da Ventimiglia, è raggiungibile, oltre che dalla
Statale Aurelia anche dall'Autostrada A10 con uscita a Bordighera o Ventimiglia.
La Riviera Trasporti assicura un servizio regolare di autobus con partenza
da Ventimiglia.
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